Ritorno all’antico

Rassegna ad alta quota serale, consigli di lettura

Pian piano imparo ad impostare i nuovi formati di questo blog e stasera ho imparato a fare i titoli in maniera meno invasiva, con anche i sottotitoli. In questo modo, il nuovo corso degli aggiornamenti serali della rassegna ad alta quota, inaugura con una presentazione di tre letture consigliate prima di andare a dormire.

Le prime due sono due articoli pubblicati oggi da Caratteri Liberi, una riflessione molto bella di Davide Cavaliere sul concetto di Rivoluzione, e una piccola monografia sui Beatles e su John Lennon scritta da Roberto Zadik.

Su L’Occidentale invece l’altro articolo di interesse, scritto dal Professor Marco Gervasoni dell’Università del Molise. Lo storico sottolinea come gli assistenti civici proposti dal ministro Boccia siano l’ennesimo campanello di allarme per un governo che, ogni giorno di più è sempre più preoccupato per la sua stabilità.

Un piccolo ritorno all’antico la pubblicazione di stasera, ad indicare che oltre a riflessioni sulle giornate trascorse, quando ci sono; potrete trovare anche una sorta di carrellata di notizie o letture di vario tipo, diverse dalla rassegna di provincia che ritroverete comunque sempre postata alla fine degli aggiornamenti serali. Buona lettura.

Piaciuta la rassegna serale?

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Cosa ci siamo persi nella rassegna ad alta quota di oggi?

Non che volessi disattendere le promesse fatte ieri, tuttavia oggi è stata una giornata intensa, il perché lo spiego nel video e allora oggi abbiamo fatto una chiacchierata per titoli e va bene così. L’importante è esserci? Sì, perché se si comincia a saltare poi si perde l’abitudine o meglio, si perde la costanza. Domani dovrei riuscire a rimettere un po’ le cose al loro posto, poi vedremo come. Nel frattempo buonanotte.

prima di andare a dormire…

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Impostazioni (variazioni sul tema della rassegna ad alta quota del 25 maggio 2020)

Ci sono momenti in cui fai una riflessione e capisci che le cose così come sono, non vanno. Sto cercando di rendere meno random questa mia rassegna e, contemporaneamente, meno random anche tutto ciò che la circonda, compreso l’aggiornamento serale. Per cui, in una serata in cui prevale la svogliatezza e anche la voglia di dire “ma chi se ne frega” in realtà scopro che l’aggiornamento è tutto da impostare. Voglio dire, io arrivo la sera a connettermi e a cercare un argomento di cui parlare, alcune volte capito su ciò che non ho trattato in rassegna, altre volte parlo di qualcosa che mi ha particolarmente colpito, ma in realtà, è che decido quasi sempre tutto sul momento e raramente, solo quando mi riprometto di tornarci, ho l’argomento pronto per la serata.

Ragion per cui, questo post a cui non seguirà nessun pulsantino di pagamento per onestà intellettuale, annuncia nuovi cambiamenti. La rassegna resterà una rassegna di provincia, e fin qui nulla da dire, semmai, dato che acquisto e segnalo anche giornali nazionali, il mio pensierino della buonanotte, sarà incentrato su un argomento di più ampio respiro, tratto proprio dai quotidiani che uso come riferimento per le panoramiche nazionali, internazionali, economiche e geopolitiche. Perché è vero che le notizie di provincia non invecchiano come quelle nazionali, ma è altrettanto vero che un commento su un’argomento di mio interesse può essere più interessante da trattare a margine, riuscendo da un lato a comprimere la rassegna sul locale e alla sera fare un commento nazionale o d’altro tipo, rinviando un eventuale approfondimento di provincia alle sedi opportune.

Insomma, siamo in continuo movimento, capiremo strada facendo se sarà il caso anche di mantenere la rassegna ad alta quote pure nel titolo, o lasciarla come semplice tag o categoria. Vedremo strada facendo, intanto mettiamo un po’ d’ordine, perché questi presunti aggiornamenti, rischiano di diventare un po’ noiosetti.

E intanto girano… (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 24 maggio 2020)

Pare che si stiano smuovendo le acque per il ritorno in campo della Serie A e B, oltre che della Lega Pro, e fin qui tutto bene, si parla di metà giugno e di partite da trasmettere in chiaro. A mio modesto parere però, dato che il pubblico del calcio ha una bella fetta di abbonati (e ignoro come le squadre abbiano risolto la cosa) stabilire un numero contingentato di ingressi e farli anche scaglionati, col contagio in discesa, non sarebbe una brutta pensata. Il problema è tenerli fermi mentre si agitano con la loro squadra del cuore, ma non c’è il rischio che l’assembramento avvenga anche nei bar, nelle piazze circostanti a chi trasmette le partite e nelle case dove si ritroveranno gli amici?

L’Nba riprenderà probabilmente a luglio e probabilmente il finale di stagione si terrà a DisneyWorld, o Orlando in Florida. Un unico luogo di svolgimento, con diverse arene, un’alta ricettività e una buona probabilità di salvare la stagione. Stagione che in Eurolega non si sa se riprenderà, dato che i giocatori unanimemente sono contrari e i club dotati di licenza sono divisi sul da farsi.

Il resto dei campionati lo sappiamo cosa ha deciso, a modesto parere di chi scrive un’occasione persa, ma se gli introiti non ci sono perché si deve giocare a porte chiuse, è difficile fare altre scelte. Ritengo comunque che sarebbe stato meglio aspettare, valutare piazze all’aperto (c’era l’idea del campionato di pallavolo all’arena di Verona, del resto all’ultimo mondiale la nazionale aveva giocato al Foro Italico) e insomma, non sarebbe stato male darsi un po’ di pazienza in più, anche se, e questo il pubblico non lo sa, lo sport in Italia è in maggioranza dilettantistico anche ai massimi livelli. Ciò significa che i costi di gestione e gli ammortizzatori sociali sono un’altra cosa, rispetto a dove il professionismo è riconosciuto. Spesso si parla di riconoscimento di professionalità ignorando che comporta oneri enormi per chi investe, che non sempre hanno il ritorno dovuto. Il dilettantismo da un lato agevola a livello burocratico, dall’altro, come vengono a mancare risorse, salta tutto.

L’emergenza Covid-19 avrebbe dovuto portare una riflessione in merito, ma si è rivelata l’ennesima occasione persa.

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Un sabato italiano (rassegna ad alta quota del 23 maggio 2020 in orario serale)

Non ho molto da aggiungere, la rassegna di oggi è stata più che tardiva, un edizione eccezionalmente serale ma, come ho detto, il bello della provincia è che le notizie di giornata lo sono per tutto il giorno! Buon ascolto e buona notte!

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Anticipazioni (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 22 maggio 2020)

Questa sere vi anticipo cosa potreste leggere domani, non perché mi sia messo a predire il futuro, ma perché ho lavorato a un paio di cosette e il tempo residuo lo impiego per anticiparvi di che si tratta: un pezzo sulla montagna e un altro sulle bande scritto per La Pressa. Poi ho in mente, perché non ho ancora iniziato a buttarlo giù, un piccolo saggio su cosa sia la figura istituzionale del Presidente della Repubblica, sopratutto alla luce di ciò che sta emergendo dalla cronaca politica in questi giorni. Perché se pensiate che sia solo simbolicamente il Capo dello Stato, il Comandante supremo delle Forze Armate, il presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e colui che nomina il governo… beh, qualcosina vi sfugge, ma ve la spiegherò meglio su Caratteri Liberi. Poi non appena avrò qualcosa di interessante da dire per Gli Stati Generali, la pubblicherò anche là. Nel frattempo buonanotte e a domani.

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Messaggio promozionale (per il sostegno alla rassegna ad alta quota del 21 maggio 2020)

Stasera non c’è il solito aggiornamento perché mi si è prolungato oltre misura il lavoro. Non quello tradizionale che interrompo per la mia quotidiana rassegna di provincia, e che potete vedere dalla mia webcam, ma l’altro, quello di mediatore civile e commerciale, poiché nella vita faccio anche questo, oltre a essere referente dell’organismo della Camera di Mediazione Nazionale per la sede di Modena. E dunque qui di seguito vi snocciolo due informazioni in merito che potete leggere prima di andare a dormire.

L’emergenza Covid-19 ha portato il mondo dentro le webcam, il processo telematico era già stato avviato, ma ora più che mai viene implementato per evidenti ragioni di sicurezza. E la mediazione civile, strumento alternativo per la risoluzione delle controversie, procede spedita in questa direzione e oltre a semplificare l’iter per l’ottenimento di una giustizia più rapida, efficace ma soprattutto concordata tra le parti; si prodiga per fornire gli strumenti adatti al periodo attuale. Se già prima era possibile poter svolgere le mediazioni in via telematica, oggi questa modalità diventa la norma, garantendo a chi farà ricorso a questo strumento, oltre a un risparmio di tempo e denaro, anche un risparmio in termini di logistica, fatti salvi i problemi dovuti al digital divide.

Oggi dunque, con i tempi della giustizia che si sono ulteriormente dilatati per via dello stop dovuto all’emergenza Coronavirus, lo strumento della mediazione civile e commerciale diventa più che mai necessario per l’ottenimento di risoluzioni rapide ed efficaci, garantendo il giusto livello di empatia, aiutando a trovare una soluzione soddisfacente per tutte le parti in causa, con costi molto più contenuti rispetto ad una normale causa civile.

Invitandovi a visitare il sito, vi informo che dai prossimi giorni la Camera di Mediazione Nazionale, Sede di Modena, sarà lo sponsor della Rassegna ad Alta quota.

Il terzo spazio (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 19 maggio 2020)

L’aggiornamento di stasera è puramente autoreferenziale. Siccome sono riuscito a diventare un “Brains” de Gli Stati Generali, anche se non ho ancora ben capito che cosa significhi, ho riciclato il mio ultimo post “indipendente” di questo blog. Indipendente nel senso di averlo scritto per questo spazio, senza che il lettore fosse rimandato a “La Pressa” o a “Caratteri Liberi”. Ogni tanto, è raro, mi capita di scrivere per me, o per lo meno, di scrivere cose che non sono collocabili dentro un recinto editoriale e allora mi ricordo cosa significhi essere un blogger.

Ovvio, le dinamiche de “Gli Stati Generali” devo ancora capirle, ma non posso negare che ho iniziato anche su quella piattaforma allo scopo di avere maggiore visibilità per me, per quello che scrivo e per le cose che faccio. Un terzo spazio col quale poter arrivare a più persone con scritti che diversamente resterebbero confinati su queste pagine, il che non significa non letti, ma semplicemente meno esposti. Questo non vuol dire che non esisteranno più post “indipendenti” anzi, tuttavia ho scelto di usare quello che vedete in foto, perché ha riscosso molti consensi e ho pensato che meritasse di più. Dopo di che vedremo, il mio principio attuale, da quando sono un semplice collaboratore volontario per testate indipendenti è che scrivo quando mi pare, per chi mi pare e soprattutto, di quello che mi pare. Chi mi legge… mi segua!

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1+1=? (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 18 maggio 2020)

E’ quasi l’ora di darvi la buonanotte e sono ancora qui che devo aggiornarvi. Il fatto è che le notizie sono tristi o per lo meno non sono allegre come si vorrebbe, ma del resto abbiamo spostato l’attenzione dalla cronaca alla narrazione della cronaca e oggi abbiamo visto come certi titoloni siano più o meno ottimisti. Da queste parti, un po’ per patriottismo di testata, un po’ perché ci piace l’onestà intellettuale, preferiamo andarci cauti. La sensazione è che molti vogliono sperare ma il presente li spaventa, e li spaventa a morte. Se fate un giretto sulla home de La Pressa avrete modo di avere un quadro definito di questo primo giorno di fase 1+1, un giorno a metà tra la gioia di riaprire e la paura di uscire, tra i timori della seconda ondata e la speranza di farcela. Cose che leggeremo sui quotidiani domattina e che vi racconterò dal mio collegamento quotidiano, ma che si confondono tra una narrazione purtroppo celebrativa del governo regionale, e quella della cruda realtà. Come se stesse scendendo di livello quello scollamento dalla realtà che oramai è una costante nel governo nazionale ma che paurosamente si sta avverando anche qua in Emilia-Romagna. Mi auguro che i fatti mi diano torto, ma la sensazione è questa, e cioè che a fronte di un racconto che viene narrato a lieto fine, ci ritrovieremo in realtà con ben altri esiti.

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Questione di percezione (riflessione a margine della rassegna ad alta quota del 17 maggio 2020)

Mi fermo a riflettere su alcuni fattori che hanno scandito la mia vita di osservatore. Uno di questi è la percezione delle cose, degli eventi, del pericolo e, dulcis in fundo, della narrazione di tutto ciò che ho appena elencato. Il Covid-19 è stato narrato prima come un raffreddore più grosso degli altri, poi come l’apocalisse e ora viene dipinto come un qualcosa che c’è, con cui bisogna convivere, stare attenti, niente sarà più come prima eccetera. L’opinione pubblica si è divisa tra allarmisti, virologisti, aperturisti e quant’altro, fino ad arrivare all’oggi e cioè a una sorta di libertà vigilata, o libertà ansiogena, segno che nessuno ci ha ancora capito nulla, ma è necessario che si torni a vivere e lavorare. E avremo, ci potete scommettere, la paura a farci compagnia giorno dopo giorno, fino a che questo virus sarà percepito come il compendio delle forze del male.

E mi tornano in mente altri tipi di percezione che in passato venivano sottolineati ma anche bellamente sfottuti o ridicolizzati. Penso alla percezione del crimine derivante dai fenomeni migratori, confinato nella narrazione della destra razzista e, ovviamente, fascista; penso alla percezione del potere d’acquisto dopo l’avvento dell’Euro, anche questa confinata nel recinto degli euroscettici.

Sono tutte narrazioni che volente o nolente hanno diviso l’opinione pubblica e che in un modo o nell’altro hanno avuto un riscontro elettorale. Quello che non hanno avuto è stata una narrazione obiettiva, sensata e senza tifoseria. Il Coronavirus ha fatto la stessa fine, dal non c’è pericolo si è passati al moriremo tutti senza soluzione di continuità, con la differenza che, stavolta, una buona fetta di persone si è accorta che qualcosa nella narrazione dei fatti non ha funzionato. E vedrete che questo avrà strascichi lunghi e pesanti nei giorni a venire.

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