Il futuro dello Gedi (aggiornamenti alla rassegna ad alta quota del 23 aprile 2020)

Sarà molto interessante vedere come si svilupperà il più grande gruppo imprenditoriale italiano, ora che gli Agnelli, attraverso Exor, ne hanno preso il sopravvento. E già vediamo il valzer dei direttori, Feltri Junior promosso all’Huffington Post al posto dell’Annunziata, Molinari al posto di Verdelli a Repubblica e Giannini a La Stampa. Si rimane nel filone anti sovranista, ma sicuramente non sarà tenero con l’attuale governo e vedremo alla luce degli appena approvati recovery bond quale sarà la linea editoriale che dovranno seguire. La cosa più interessante sarà vedere i riflessi sull’editoria locale, le varie Gazzette (tra cui quella di Modena) che è arcinoto non brillano per essere super partes. Gidibì, come lo chiamava il compianto Giampaolo Pansa, indirizzava palesemente le redazioni locali, e lo spostamento dell’asse verso Torino e verso gli Agnelli-Elkann, potrà non significare molto per quotidiani come La Stampa o Il Secolo XIX, ma per il resto del gruppo ci saranno cambiamenti, e a livello locale, come potete leggere relativamente a una querelle tra La Pressa e un giornalista della Gazzetta di Modena, sarebbero più che auspicabili, soprattutto per raccontare una realtà che troppo spesso viene facilmente addolcita.

Il gruppo Gedi è un colosso editoriale…

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Solo dei vecchi (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 20 aprile 2020)

Mi era sfuggito ieri, il dato che ha ben riportato La Pressa e che dovrebbe far riflettere soprattutto per chi ha puntato i fari sulla Lombardia, in particolare sul Pio Albergo Trivulzio, bagnandosi le mutande per una nuova tangentopoli in salsa Covid-19. Ebbene, riportando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, emerge sono il 57,7% gli anziani morti nelle case di riposo sono in Emilia Romagna, contro il 53,4% della Lombardia. Poi uno può girare i numeri, come si fa alle elezioni e mettere sul piatto i morti reali, dimenticando che la Lombardia ha dieci milioni di abitanti, e l’Emilia Romagna quattro e mezzo. Il presidentissimo sabato si è prodigato a dire le case di riposo sono strutture private, come se lui e il supercommissario Venturi non avessero responsabilità alcuna, poi però stride la notizia di oggi nella quale il comune di Modena ha prorogato e confermato i servizi di gestione nelle case di riposo convenzionate sul territorio. Si badi bene, qui non si punta il dito contro nessuno. Però evitate di dire, come ho letto ieri su Globalist, che di Bonaccini ci si può fidare e di Fontana no. Perché se nessuno dei due è stato perfetto nella gestione, e anzi entrambi hanno commesso errori, dire che uno ne è uscito meglio a discapito dell’altro è solo malafede politica. Se ci saranno processi ci penserà la magistratura, sperando che non ci si perda in processi più politici che non altro, ma lasciateci dire, che se ci sono figure che si salvano in questa emergenza, sono i presidenti di regione (sì, presidentissimo compreso). Perché il neo-feudalesimo voluto nel 2001, ha prodotto, per lo meno, un rapporto col territorio che magari manca di dialoghi autentici con i sindaci di determinate aree, più per questioni geografiche che non politiche, ma per lo meno, queste figure hanno il polso del loro territorio. E se avessero potuto coordinarsi tra loro, senza aspettare un governo di incapaci, ne saremmo usciti meglio.

Non si vive di solo pane…

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La fase due vien di notte (aggiornamenti alla rassegna ad alta quota del 18 aprile 2020)

Come in un prodotto in serie si son viste la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Modena e il comune di Modena, senza che ci fossero particolari discrepanze (del resto son tutti dello stesso partito), mettere giù un piano per la ripartenza per le filiere dell’automotive, ceramica e della moda; in pratica mettendo in fila i settori che fanno export e soprattutto Pil regionale. Il tutto attraverso i tavoli provinciali per formulare una proposta a Governo, guardandosi bene però dal far rumore e, lontani dalla polemica politica a differenza di quanto fanno quegli scellerati della Lombardia e del Veneto. Il Politburo, assieme alle corporazioni della regione ha stabilito che la priorità saranno i protocolli di sicurezza e ben vengano per carità, a questi si aggiungeranno anche delle fasi di attacco che ben vengono illustrate in questo video del Presidentissimo.

State pur sicuri che il modello emiliano romagnolo ancora una volta sarà visto come l’eccellenza, al che mancheranno solo i cinegiornali celebrativi, chiaramente non appena riapriranno i cinema. Si perché “I firmatari del Patto hanno condiviso la necessità di assicurare quanto prima un impegno particolare, insieme alle associazioni e ai Tavoli provinciali, per l’implementazione dei protocolli di sicurezza da adottare a favore delle imprese individuali e delle microimprese impegnate nelle attività di supporto alle altre filiere. Uno sforzo rilevante dev’essere dedicato alla ricerca di soluzioni di sicurezza adeguate per i servizi alberghieri e turistico-ricettivi, della ristorazione e dei pubblici esercizi, del wellness, delle strutture sportive, ricreative e culturali, che richiedono standard particolari non solo per i lavoratori ma anche per l’utenza. Per questi ambiti è necessario operare da subito per l’adozione di standard e soluzioni di livello nazionale ed europeo.” (fonte La Pressa).

Quindi, intanto far ripartire quelli che hanno i numeri, ma soprattutto la forza persuasiva per ribadire che gli affari sono affari; farlo nella maniera più conciliante possibile (vedrete, non sentirete una sola parola di Conte contro l’Emilia-Romagna), e soprattutto far pazientare ancora un po’ il tessuto delle piccole e medie imprese, ossatura del sistema emiliano romagnolo, che ripartiranno se saranno parte di una filiera, o quando lo deciderà il Politburo. Per tutto il resto c’è Mastercard.

A corollario segnalo questa intervista di Stefano Parisi (leader del centrodestra nel Lazio) rilasciata a Dagospia

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Rassegna ad alta quota del 17 aprile 2020, aggiornamenti notturni

Cosa si aggiunge a quello che non si è fatto durante il giorno? Di solito nulla e oggi sono più in ritardo del solito nel proporre aggiornamenti. Ma del resto chi vuole può rivedere lo scazzo che ci ho messo in rassegna oggi con le due interviste al presidente dell’Emilia-Romagna che ho citato. E invero aggiungo pochissimo su quanto ho detto oggi, non ho avuto un granché di tempo, non ho finito di leggere i giornali, non ho approfondito niente per cui vi do la buonanotte, oltre che col video di oggi con le seguenti letture:

Come ha fatto il Veneto, da Il Post

Intervista a Mattew Henderson su Formiche ad opera di Gabriele Carrer

L’intervista del presidentissimo a Business Insider

L’articolo di The Post Internazionale sempre sul presidentissimo

Lo stop ai test sierologici fatti da laboratori privati disposto dal commissario Venturi da La Pressa

Il tavolo provinciale sulla fase due sempre da La Pressa

Il racconto sulla squadra lituana alle olimpiadi di Barcellona ’92 fatto da La Giornata Tipo (un po’ di svago prendetevelo!)

A domani.

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Rassegna ad alta quota del 16 aprile 2020, aggiornamenti serali

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Il fare della sera ormai è più che giunto, io sono in ritardo con gli aggiornamenti e se un consiglio posso darvelo, date un’occhiata o un’ascoltata, in diretta o differita a “Vado al Massimo” la chiacchierata che Massimo Del Papa fa su Facebook. Gli argomenti sono molto interessanti e trattati a ruota libera. Ieri sera c’è stato un bel “duetto” con Daniela Martani, con cui ha fatto il libro “Antinfluencer” e, manco farlo apposta, il Carlino di oggi ha fatto una pagina sull’ennesimo contest lanciato da queste… influencer di oggi. Schermata 2020-04-16 alle 22.00.47Oggi non ho grandi aggiornamenti da fare se non il solito resoconto dei contagi fatto da La Pressa. Come tanti ho da districarmi nella burocrazia per saltarci fuori per quando si riaprirà. E poi sto cercando di impostare meglio questi aggiornamenti, diciamo che siamo in fase di lavori in corso. Fate un salto su Caratteri Liberi che c’è una traduzione di Daniel Pipes tutta da leggere. Buon riascolto della rassegna di oggi e ci vediamo domani alle 14 e 30 per le notizie attorno all’Appennino.

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Rassegna ad alta quota del 15 aprile 2020_aggiornamenti serali

bussola

Gli aggiornamenti di stasera hanno necessità di una bussola. Mi ero ripromesso che sarei tornato sugli argomenti che non avevo trattato in rassegna, tuttavia ho anche riflettuto che sarebbe stato opportuno fare degli articoli ad hoc, ma il tempo mi si è incartato e poi, proprio in virtù degli approfondimenti m’è venuta l’idea della newsletter che vi ho già sottoposto. Ripeto che si tratterebbe di contenuti esclusivi, fuori dalla rassegna ad alta quota e fuori dagli aggiornamenti serali che, volendo, potreste trovare gratuitamente anche da soli. Così come gratis è questo servizio che offro (ma se volete fare una donazione ci sono i pulsantini appositi…). La newsletter necessiterebbe di una sorta di abbonamento e le specifiche le ho già date. Quando avrò abbastanza adesioni la inizierò, diversamente rimarrà lettera morta.

Veniamo a noi, e agli aggiornamenti dovuti: relativamente al contagio vi indirizzo dove sapete, ma ci sono notizie di economia che preferisco vediate nell’insieme anziché un link alla volta. Poi c’è una bella intervista al virologo Giulio Tarro e un focus sull’Olanda, oltre alle notizie sul Covid provenienti da Israele e il piano di riapertura della regione Lombardia. That’s all folks per oggi. A domani con le news dal Frignano fino ai confini del mondo!

I link di oggi sono da: Il sale della Terra, La Pressa, Business Insider, InsideOver e Il Primato Nazionale.

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Rassegna ad alta quota del 14 aprile 2020_aggiornamenti serali

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Ed eccoci qua, per vedere cosa è successo dalla mia chilometrica rassegna di oggi fino a questa sera. Che poi in realtà parliamo di ciò che non abbiamo potuto mettere dentro la rassegna il che è un bene, perché pure oggi che mi ero proposto di tenerla corta ho blaterato per un’ora e non so se la cosa sia sostenibile per chi ascolta. Parto dunque dal referente sanitario della regione Veneto Andrea Crisanti, che mi pare dica cose sagge in termini di riapertura. Poi segnalo anche Iacoboni, perché il rischio di accettare lo stato d’eccezione è molto alto. Poi c’è il dato in Emilia-Romagna che non tranquillizza, nonostante oggi ci sia stato l’incontro proprio in regione per stabilire i termini per le riaperture e un gruppo di esperti abbia detto la sua sul come. Non dimentico di mettere il report su Piacenza che vi ho segnalato già in rassegna e rilancio con la rubrica serale di Federico Rampini. A domani, ore 14 e 30. I suggerimenti per contenere gli sproloqui sono ben accetti!

I link di oggi sono tratti da: La Stampa, La Pressa, Il Giornale e la Repubblica

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Coronavirus, ripartenza legata alla sanificazione dei luoghi di lavoro

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Oramai è un dato di fatto, si deve ripartire, non si potrà continuare il lockdown all’infinito ma nessuno dice come. Nel frattempo i contagi aumentano, o per lo meno non si fermano, anche questo è un dato di fatto, sono meno gravi perché si conosce la bestia con cui si ha a che fare, ma al minimo accenno di cedimento ecco che si aprono seconde case, si raggiunge la casa al mare, si prova a fregare i controlli eccetera. Pasqua di multe più che di resurrezione, e comunque non è bastato perché c’è chi se n’è bellamente fregato… [continua a leggere su La Pressa]

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Rassegna ad alta quota del 12 aprile 2020

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E anche questa pasqua ce la siamo lasciata alle spalle, ma non scordiamoci mai che significa passare oltre e quindi, passeremo oltre questa tremenda fase. Gli aggiornamenti in realtà sono scarsi e scarni, ma va detto che i contagi in questi giorni non si stanno fermando, saranno anche meno gravi, ma non si fermano e giustamente c’è da farsi delle domande su quel che sarà. Le task force cominciano a ritrovarsi e vien fuori che si deve aspettare l’europa per aprire i cordoni della borsa. E va bene che c’è chi più o meno polemicamente, ma soprattutto boriosamente si pone il tema che se non si riapre finirà che ci chiuderemo la bara sulla testa, ma a mio modesto parere, se non proponi soluzioni tecnico sanitarie che affianchino la riapertura ci fai poco. Perché non basta dire che dobbiamo riaprire favorendo intanto chi può farlo in sicurezza, ma occorre un monitoraggio costante: test sierologici sui posti di lavoro, tamponi e sanificazione obbligatoria e sovvenzionata dei luoghi di aggregazione come bar, ristoranti e cinema. Manco quelli di Confindustria lo dicono e io mica sono Mandrake! Ci vediamo domani alle 14 e 30 o giù di lì con una rassegna “light” dato che i giornali domani non ci saranno e c’è solo il web per aggiornarsi…

Gli aggiornamenti di oggi sono tratti da La Pressa, Il Sole 24 Ore e La Verità.

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Rassegna ad alta quota del 10 aprile 2020

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Dunque, in attesa di capire cosa ci sarà tra quel poco che riaprirà, facciamo il punto della situazione e mi scuso se lo faccio sempre più tardi, ma aspetto sempre di sfogliare le newsletter serali e la politica estera; e poi se Giuseppi fosse puntuale avrei meno problemi. Pertanto cominciamo dagli aggiornamenti da Modena e provincia con un comunicato di Cinzia Franchini, qui in veste di portavoce dell’associazione di trasportatori Ruote Libere. Sulla home de La Pressa trovate anche la notizia con Winston Giuseppi De Gaulle che fa il comunicato e attacca sterilmente l’opposizione sul Mes. E proprio sui fatti dell’eurogruppo segnalo un articolo uscito stamani a firma Franco Bechis su Il Tempo. Per le decisioni di Giuseppi vi rimando a Il Sole 24 Ore che è abbastanza chiaro, il resto è noia sul bar social di Facebook. Ah no, dimeticavo: leggetevi Outlook di Federico Rampini, che è sempre un buon leggere. Domani spero di averci capito qualcosa di più. Ci vediamo alle 14 e 30, ma se c’è #magliestrette ci saremo dopo. Buonanotte a tutti.

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