Quello che manca alla rassegna ad alta quota

Pochi articoli, nemmeno così ben selezionati, un qualcosa su cui ricade la mia attenzione, che me la rapisce. E su cui finisco per insistere, come se un banale argomento fosse in realtà la chiave di volta della situazione geopolitica mondiale. Sì perché se si guarda al mondo esterno, passi dai titoloni dei giornali, dalle rassegne stampa, dalle notizie condivise sui social e quello che ottieni è un senso di smarrimento. Black Live Metters da una parte, le nuove guardie rosse del politicamente corretto che vogliono rimuovere le statue di Montanelli, imbarazzanti politici in ginocchio e, negli interstizi, articoli ben scritti che ti dicono che, dall’altra parte del mondo si riparte meglio del previsto. E noi qui ancora in balia del BisConte, del silente Mattarella, degli scandali che non potranno rimanere sotto la cenere per sempre e, vedrete, avranno un effetto molto più deflagrante di Tangentopoli.
L’impressione, da osservatore compresso, più che distratto, è che la gente sia stufa, non del razzismo o delle ingiustizie riportate dai media main stram, ma di essere ignorata nella sua quotidianità. Lo spiega bene il primo articolo de Il Detonatore, nuova rivista online che si promette di raccontare la realtà senza troppi fronzoli.
Questa gente però, non la vedrete andare a imbrattare statue o a saccheggiare negozi con la scusa delle rivolte sociali. La vedrete andare silenziosamente a votare e a mettere una croce là dove ve lo aspettate, ma fingevate di non vedere che sarebbe finita così. Se non fossi un minimo informato su quello che accade nel mondo, in virtù della mia passione per il giornalismo, sicuramente, sarei uno di loro.
Il fatto è che sono davvero uno di loro. Solo leggermente più informato, perché a differenza di loro, nell’informazione libera ancora ci credo.

La Rassegna ad Alta Quota…
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