Tagli

Ho rotto tutti gli specchi
Per guardarmi attraverso la serratura
E mi sono crogiolato
In un salotto di feci.

Mi son vestito di viola
Mentre raccoglievo i cocci
E facevo finta
Che le ferite non esistessero.

Non ho bisogno
Di sapere i miei cognomi
Conosco una per una
Le cicatrici che hanno lasciato.

È iniziato il conto alla rovescia
Ma non ci sarà nessun capodanno
E se qualcuno ha lavato il sangue,
Ritroverò la strada inseguendo i tagli.
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Notizie in rima (o quasi)

Rassegna ad alta quota in versi, proviamo a tornare con un format un po’ più originale

Zirudella d'Appennino
dei giornali il titolino
finalmente torna in nota
la Rassegna ad Alta Quota

Per chi non ha letto ancora
i giornali di prim'ora
la Gazzetta non è in relax
"Multe a ventimila No-Vax"

Sul Carlino c'è l'Ucraina
Russia Nato Orban Serbia
Pace e condizionatori
Draghi dice "vivi o muori"

Il turismo poi è sparito
c'era il Covid, l'ha inghiottito
Emilia e Marche il gas ce l'hanno
li tiriam fuori 3 miliardi di metri cubi all'anno?

I giornali nazionali
li lasciamo a quelli bravi
poi col tempo torneremo 
e sui podcast approfondiremo




Addio mia bella addio

Liberamente ispirato dalla versione di Francesco Benozzo e Fabio Bonvicini dall’album “Libertà l’è morta”

Addio mia bella addio
L’amata se ne va
Si va coi generali
Le genti a inocular

E madri e spose e figlie
Soffriranno ancor di già 
Nel nome della patria 
È responsabilità 

Ci han detto di cantare
Che i no pass son vili ogn'or 
Ma io dico ch’è più vile 
Chi porterà il terror

E da Trieste a Roma
Contesteremo il papa è il re
E grideremo forte
La dittatura c’è 

E per le vie di Roma
Chiederem di disertar
Al diavolo il green pass
Viva la libertà 

Addio mia bella addio
L’armata se ne va
E se partissi anch’io 
Sarebbe una viltà
Ascoltatevi anche l’originale… non quella risorgimentale, ma quella anarchica che le faceva il verso.

Ritmo

Se spezzo il ritmo
Se mi lascio andare
Se non decido di radermi
Se non decido di andare
Se non ballo su una musica
Se non prendo fiato
Se non scrivo nel tempo giusto
Se piango dal lato sbagliato
Se invidio anziché correre
Se guardo senza osservare
Se sento senza ascoltare
Se spio e non chiedo permesso
Se non chiudo le porte
Se non spengo la luce
Se non recito la mia parte
Se non leggo l’alcol
Se non reggo l’equilibrio
Se non tengo il tempo giusto
Se non faccio felice l’imperatore
Se non miglioro perché costa fatica
Se non correggo refusi
Se non biasimo la mia pigrizia
Se metto le parole dove non voglio che le trovino
Se voglio giocare quando non c’è nessuno
Se voglio andare a capo, senza dare ordini
Se voglio scrivere del cazzo che mi pare
Se voglio perdermi
Se non voglio trovarmi
Se tu mi leggi
Se non sai capirmi
Tra le righe non troverai
Che un dito alzato
Guarda se è il medio
Il ritmo che ho spezzato.
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