Perché oggi non c’è stata la rassegna ad alta quota

Quasi tre mesi di dirette giornaliere, per l’esattezza dal video zero del 10 marzo, fanno 87 giorni consecutivi. Ottantasette giorni in cui ho aggiornato queste pagine quotidianamente, in alcune occasioni due volte al giorno. Mai fatto neanche quando ero uno studente di giurisprudenza al primo anno di specialistica, prima ancora di provare l’esperienza della cronaca di provincia con la Gazzetta di Modena, nel lontano 2007. Una vita fa, sono passati tredici anni.
Se non ho fatto il video numero 88, faccio comunque il post numero 88 consecutivo per spiegare, senza dovermi giustificare (o forse sì, ma giudicate voi), il motivo per cui non ho fatto la rassegna oggi. Se qualcuno sa un po’ di musica, intuisce che nell’immagine c’è una pausa. Ecco, oggi pomeriggio mi sono preso una pausa un po’ da tutto. Sto cercando di coordinare al meglio le mie molteplici attività lavorative, purtroppo o per fortuna sono almeno cinque, una è la scrittura ma è volontariato, l’altra è l’artigianato che assorbe il 95% del tutto, poi ci sono altre tre attività, una in studio espansivo, una in stand by e l’altra ancora devo capire come farla. Avevo bisogno di riordinare le idee e, nel farlo, mi sono accorto che questa rassegna, è un po’ troppo centrale rispetto alle altre attività.
Non perché non sia importante, ho constatato di avere un seguito, che più o meno si palesa, in questi tre mesi ho avuto pochi commenti, svariati like ma, a conti fatti, tanti “followers” anonimi e la cosa tutto sommato mi sta bene. Anche questo blog è seguito e credo, a cascata, ne beneficino per quel che può influire, anche le testate per cui collaboro.
Tuttavia, in una scala di priorità, il giornalismo o l’attività di blogger per me è passione pura, divertimento, ricerca, soddisfazione. A Dio piacendo, ne farei la mia attività principale, ma allo stato attuale è quella che, nella bilancia costi/ricavi, è la più drammaticamente in perdita, ma tant’è. In passato ho messo fin troppo da parte le cose che mi appassionavano, cosa che ora non sono più così disposto a fare. Ciò nonostante non vivo d’aria ho la mia attività da portare avanti e ho altri progetti da sviluppare a breve termine.
Involontariamente ho reso questo blog e la relativa rassegna, il sole attorno a cui gira la mia giornata. Ma se così dev’essere, il resto non può essere trascurato e raffazzonato. Non ho più l’età per fare il poeta maledetto, e non è che la cosa di per sé mi abbia portato a chissà quali benefici.
Mi serviva una boccata d’ossigeno, un momento per fare ordine nelle stanze del mio cervello, cosa per me alquanto difficile, abituato come sono a fare le cose random, in maniera approssimativa e poco metodica.
Una passeggiata all’aria aperta con i miei cani, l’evitare di aprire i giornali, le email e persino i social; limitarsi, nell’orario lavorativo, a sbrigare lavori manuali che richiedono una concentrazione relativa, schiacciare un paio di pisolini per recuperare del sonno perduto e intanto disporre i mattoncini del Tetris nel mio cervello, raccogliere quei frammenti di me che oramai dovrebbero essere quelli di un uomo maturo e non quelli di un eterno cazzaro.
Ci vediamo (e ci leggiamo) domani!