Tra isteria e reazione (aggiornamento alla rassegna ad alta quota del 13 maggio 2020)

Escono le linee guida della regione sulla riapertura di massa e, come in molti temevano, con queste modalità si fa prima a tener chiuso. Ingressi contingentati, cartelli informativi, percorsi salute, guardare e non toccare, visite guidate ma solo con i congiunti, gioco della sedia con la differenza che chi la perde resta fuori, giocare a campana mentre si aspetta il proprio turno per entrare, rigorosamente distanziati di un metro, caffè espresso in modalità Starbucks da prendere letteralmente al volo per evitare assembramenti. E poi ancora non disturbate il manovratore, attenzione carichi sospesi, pericolo alta tensione, non quella elettrica ma quella che ti mettono gli altri; mantenere la distanza di sicurezza, attraversare solo col verde, non toccatevi che diventate ciechi, calcolate i tempi di percorrenza dall’ingresso del bar all’uscita con Google Maps, visione consigliata per un pubblico adulto, vietato ai minori di 14 anni, non fatelo da soli a casa. Ricordatevi di alzare l’asse del water, in caso d’emergenza rompere il vetro e ricordatevi di allacciare le cinture di sicurezza. Solo non si vedono i due leocorni.

Che sono quelli che vorrebbero che ci si ricordasse, una volta ancora di più, che il mondo dell’arte e dello spettacolo è ancora fermo, e soluzioni all’orizzonte, ancora non se ne vedono. Anche se, pur timidamente, se ne parla.

Il mondo dello spettacolo è a secco

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