
Escono le linee guida della regione sulla riapertura di massa e, come in molti temevano, con queste modalità si fa prima a tener chiuso. Ingressi contingentati, cartelli informativi, percorsi salute, guardare e non toccare, visite guidate ma solo con i congiunti, gioco della sedia con la differenza che chi la perde resta fuori, giocare a campana mentre si aspetta il proprio turno per entrare, rigorosamente distanziati di un metro, caffè espresso in modalità Starbucks da prendere letteralmente al volo per evitare assembramenti. E poi ancora non disturbate il manovratore, attenzione carichi sospesi, pericolo alta tensione, non quella elettrica ma quella che ti mettono gli altri; mantenere la distanza di sicurezza, attraversare solo col verde, non toccatevi che diventate ciechi, calcolate i tempi di percorrenza dall’ingresso del bar all’uscita con Google Maps, visione consigliata per un pubblico adulto, vietato ai minori di 14 anni, non fatelo da soli a casa. Ricordatevi di alzare l’asse del water, in caso d’emergenza rompere il vetro e ricordatevi di allacciare le cinture di sicurezza. Solo non si vedono i due leocorni.
Che sono quelli che vorrebbero che ci si ricordasse, una volta ancora di più, che il mondo dell’arte e dello spettacolo è ancora fermo, e soluzioni all’orizzonte, ancora non se ne vedono. Anche se, pur timidamente, se ne parla.

Il mondo dello spettacolo è a secco
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