La fase due vien di notte (aggiornamenti alla rassegna ad alta quota del 18 aprile 2020)

Come in un prodotto in serie si son viste la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Modena e il comune di Modena, senza che ci fossero particolari discrepanze (del resto son tutti dello stesso partito), mettere giù un piano per la ripartenza per le filiere dell’automotive, ceramica e della moda; in pratica mettendo in fila i settori che fanno export e soprattutto Pil regionale. Il tutto attraverso i tavoli provinciali per formulare una proposta a Governo, guardandosi bene però dal far rumore e, lontani dalla polemica politica a differenza di quanto fanno quegli scellerati della Lombardia e del Veneto. Il Politburo, assieme alle corporazioni della regione ha stabilito che la priorità saranno i protocolli di sicurezza e ben vengano per carità, a questi si aggiungeranno anche delle fasi di attacco che ben vengono illustrate in questo video del Presidentissimo.

State pur sicuri che il modello emiliano romagnolo ancora una volta sarà visto come l’eccellenza, al che mancheranno solo i cinegiornali celebrativi, chiaramente non appena riapriranno i cinema. Si perché “I firmatari del Patto hanno condiviso la necessità di assicurare quanto prima un impegno particolare, insieme alle associazioni e ai Tavoli provinciali, per l’implementazione dei protocolli di sicurezza da adottare a favore delle imprese individuali e delle microimprese impegnate nelle attività di supporto alle altre filiere. Uno sforzo rilevante dev’essere dedicato alla ricerca di soluzioni di sicurezza adeguate per i servizi alberghieri e turistico-ricettivi, della ristorazione e dei pubblici esercizi, del wellness, delle strutture sportive, ricreative e culturali, che richiedono standard particolari non solo per i lavoratori ma anche per l’utenza. Per questi ambiti è necessario operare da subito per l’adozione di standard e soluzioni di livello nazionale ed europeo.” (fonte La Pressa).

Quindi, intanto far ripartire quelli che hanno i numeri, ma soprattutto la forza persuasiva per ribadire che gli affari sono affari; farlo nella maniera più conciliante possibile (vedrete, non sentirete una sola parola di Conte contro l’Emilia-Romagna), e soprattutto far pazientare ancora un po’ il tessuto delle piccole e medie imprese, ossatura del sistema emiliano romagnolo, che ripartiranno se saranno parte di una filiera, o quando lo deciderà il Politburo. Per tutto il resto c’è Mastercard.

A corollario segnalo questa intervista di Stefano Parisi (leader del centrodestra nel Lazio) rilasciata a Dagospia

A domani

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