Mentre in Italia il Covid-19 palesa ogni giorno di più l’inconsistenza di Conte, l’ovvietà di Mattarella e il desiderio di buona parte dell’opinione pubblica di un cambio di passo (targato Draghi?) in Israele la pandemia ha portato a sotterrare l’ascia di guerra dopo tre elezioni nell’arco di un anno. Elezioni che a noi europei sono superficialmente apparse come un tutti contro Netanyahu, ma che invece, per chi non legge solo gli articoli di Haaretz tradotti da Internazionale, sono state in questo periodo qualcosa di più. Ne abbiamo parlato con Rebecca Mieli, direttrice dell’ufficio israeliano di Italia Atlantica… [continua a leggere su Caratteri Liberi]