Poco prima che parta il ritorno degli ottavi di Champions League tra Juventus e Atletico Madrid, facciamo un raro post calcistico. Lo facciamo solo per dire che, se la Juve non passerà, prima di fare il funerale ad Allegri, occorrerebbe ricordare che con lui i bianconeri sono tornati in finale di quella che un tempo era la Coppa dei Campioni dopo 12 anni e ciò non avveniva dai tempi di Lippi. E lo hanno fatto per due volte in quattro anni, cosa che il rimpianto Conte non è riuscito a fare in tre. Lo stesso Conte che, nonostante un campionato da 100 punti non arrivò nemmeno mai in finale di Coppa Italia, al massimo in semifinale di Europa League (poi persa). Non voglio dire che Allegri è il meglio in assoluto sulla piazza, ma vorrei solo che si riconoscesse la verità: e cioè che ha riportato la Juventus a un livello europeo a cui i tifosi bianconeri (sono loro che contesto e io sono simpatizzante delle zebre!) non erano più abituati. La verità, purtroppo, è che la Juventus probabilmente più di così non riesce a fare, Ronaldo o non Ronaldo, perché la serie A non è allenante. Basti pensare che 20 anni fa la Lazio, oggi più attenta ai bilanci che ai piazzamenti, vinceva l’ultima edizione della coppa delle coppe, e il Parma di Malesani (Malesani!!!) vinceva la UEFA. La stessa Juve, passata da Lippi ad Ancelotti veniva eliminata in Champions dal Manchester United futuro campione. Un anno dopo, un’Italia senza Buffon e Vieri, arriverà in finale all’europeo schierando Delvecchio e Montella tra gli attaccanti. Là realtà è questa, pazienza se la Juve uscirà (ma se vincerà vedrete che festa per Allegri), ma un po’ di riconoscenza penso vada dimostrata.