Al netto delle elezioni in Sardegna e delle proiezioni per le Europee (con l’aggiunta di Basilicata e Piemonte) la sensazione è che il governo del triumvirato mattarelliano Conte-Di Maio-Salvini finirà all’indomani del 26 maggio.
Da giorni i retroscenisti dipingono scenari che passano dal dramma alla farsa in uno sfogliar di pagina di quotidiano. Ma c’è un dato che nessuno (forse) tiene in considerazione: il 3 marzo ci saranno le primarie del Partito Democratico e c’è già chi sta iniziando a preparare le valigie: Giacchetti ha dichiarato che se rientrano Emiliano e Bersani se ne andrà, così come Calenda ha detto che il modello Zedda, quello visto in Sardegna, non gli piace. Ed ecco la chiave di volta del governo che verrà. [continua a leggere su Caratteri Liberi…]