Guida alle Canzoni di Natale – Museo degli orrori parte prima: "Italian Christmas"

Se avete la disgrazia di incappare nella playlist di Spotify “Italian Christmas”, a meno che non siate particolarmente avvezzi ad ascoltare qualsiasi cosa passi il convento, con tanto di “uh ma che bello ‘sto pezzo di Natale”solo perché l’ha fatto un (presunto) artista che vi piace o che apprezzate solo perché lo conoscete di nome beh… affari vostri.
Vi basti sapere che, spinto da curiosità autolesionista, ho voluto sentire in modalità “shuffle” codesta playlist mentre tornavo a casa da lavoro. Non vi dico le risate.
Sono riuscito a sopportare tre-canzoni-tre: Cristina D’Avena che fa una imbarazzante versione di “All I Wont For Christmas is you” roba che neanche al peggior karaoke nella peggiore trattoria di paese. Gli arrangiamenti “Bontempi style” e la Cristina nazionale con un canto da “Kiss me Licia” che più cartoon non si può.
Ma il peggio deve ancora venire: la modalità shuffle garantisce l’ascolto “random” ragion per cui, a meno di non pagare il famigerato “Premium” ti ascolti quello che Spotify ha deciso. E il secondo brano che mi è toccato è stato “Oh Happy Day” cantato niente popò di meno che… Laura Pausini! E, va detto, l’orrenda versione ha un duplice merito: il primo è quello di mettere in evidenza che in Italia Natale=Gospel, come se il Gospel non fosse un canto religioso ma solo un canto natalizio. Il secondo “merito” è quello di mettere in evidenza che, proprio perché Natale=Gospel, “Oh Happy Day”col Natale non c’entra nulla! La canzone non celebra la nascita di Gesù, ma il fatto che Gesù ha tolto i peccati dalle nostre vite! Ma tutti i natali ce la ritroviamo spiattellata a loop, per questo strano malinteso che è Natale=Gospel. Gli altri giorni dell’anno si torna al gregoriano.
Abbiamo finito? No, l’ultimo brano che mi ha fatto letteralmente più paura di Hannibal Lecter quando fugge dalla sua gabbia ne “Il Silenzio degli innocenti” è “Astro del Ciel” cantato da Al Bano. Mamma mia che orrore! Un belato. Anzi no, un muggito! Al Bano canta come una 500 immatricolata negli anni sessanta e con la batteria scarica. Roba che il ritornello di “Cassy ‘O” di George Ezra in realtà sembra solo un motorino ingolfato.
Se avete voglia di rovinarvi i canti natalizi… accomodatevi

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Italian Christmas

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Guida alle canzoni di Natale – Christmas in The Heart

Come ogni anno Natale è alle porte, ragion per cui, anche per ravvivare queste pagine, faremo, da qui all’Epifania, e senza soluzione di continuità, una serie di recensioni su album o singoli natalizi o a tema natalizio. Potremmo dire che non ci prenderemo troppo sul serio allo scopo di pararci il sedere, tuttavia sappiate che non troverete troppi dettagli tecnici, ma ironia in abbondanza.

Il premio Nobel per la letteratura 2016, nel 2009 se n’è uscito con questo album, dagli scopi benefici, ripieno di canzoni natalizie come il tacchino che, tipicamente, mangiano gli amerregani il 25 dicembre. Il risultato è uno spasso poiché il vecchio Bob, fa da contraltare ad arrangiamenti che sono melodiosi e quasi zuccherosi che normalmente vedrebbero adagiarsi le voci di un Bublé e invece sentiamo una cornacchia gracchiante sfiatata e tabagista, che pare essere uscita più da un raduno di alpini imbevuti di grappa che non da una messa di mezzanotte. Diciamo che se l’avesse pensato ai tempi di “Nightmare before Christmas” Tim Burton avrebbe potuto sollevare Danny Elfman dall’incarico di comporre la colonna sonora. Sarebbe stato adatto anche per “Il Grinch”.  ⭐⭐⭐⭐⭐

Bob Dylan- Christmas in the Heart

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