Ho aspettato volutamente un paio di giorni dalla fine della Fiera dell’Economia Montana, giusto per sapere quali sarebbero state, a caldo e a freddo, le impressioni relative al successo della biennale quest’anno intitolata “Emozioni bio slow”. E i numeri ci sono, si parla di 30.000 visite nei quattro giorni, di un grande successo vuoi per il caldo e la conseguente fuga dalla pianura, vuoi per l’interesse che, a conti fatti, suscita lo stile di vita “slow” a cui la montagna invita. Da qui una maggiore attenzione sul settore agricolo, in particolare all’agricoltura bio e alla conseguente filiera mangereccia, con tanto di strizzata d’occhio al settore turistico. E non sono mancati, ovviamente, gli artigiani di quasi tutti i comparti che questo settore include.
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