La giornata inizia come meglio non potrebbe, si decide una nuova fisionomia del pizzetto e lo si trasforma in ricamo per il viso. Dopodiché si va a fare una colazione programmata ma con sorpresa annessa graditissima. Il tempo scorre veloce e piacevole, la mattina vola via anche se fredda, il pranzo sa di momento di condivisione più di altri. Poi il pomeriggio va sullo stesso filone, si va a trovare amici, ci si scambia gli auguri e si fanno giri nei capoluoghi che hanno già i bar quasi tutti chiusi in attesa del grande compleanno collettivo.
Si rientra, giusto in tempo per ricevere un’altra gradita visita, preparare la porzione del cenone che ti spetta e poi recarsi alla veglia mangereccia di fine anno. Il tutto senza che per un secondo ti invadesse la solita stronza malinconia che da sempre ti accompagna in questo giorno.
Brindisi, zero botti e chiacchiere. Poi si torna a casa, si accende il computer anche se il buon senso direbbe “è ora di dormire”. E conti 72 amici su Facebook, chi più vicino, chi più lontano, improbabili parenti latino-americani scoperti tramite social, persone purtroppo mai conosciute in carne ed ossa ma con cui si ah un rapporto sincero, amici più o meno stretti, qualcuno più caro, qualche altro più di circostanza. Ma tutto ciò ha il suo perché.
Eh si che ognuno ha il suo personale capodanno nel giorno del suo genetliaco e Dio ha voluto che il mio coincidesse col compleanno di massa di questo strano, pazzo, insensato e meraviglioso mondo. Quest’anno sono partito con la volontà di guardare avanti e, così facendo, ho ritrovato anche chi avevo lasciato indietro.
Perciò quest’anno, nel mio solito post auto-celebrativo (quest’anno pure in ritardo!), non parlo di me, ma parlo di voi: questa è una dedica a chi mi legge qui sopra, o a chi soltanto mi segue su Facebook o Twitter o quant’altro. E’ una dedica a chi si è ricordato di me, spendendo un minuto del suo tempo anche se non mi ha mai incontrato occhi negli occhi. Può sembrare banale, ma è tantissimo.
Perciò grazie, e un abbraccio fortissimo a ognuno di voi. E che questo 2017 sia prospero in ogni singolo respiro che vivete. Grazie.
Stefano