Per il ciclo “Interviste Perdute” ospito su questo blog gli autori di 11 Illustri Sconosciuti, blog di storie calcistiche di cui abbiamo già avuto occasione di parlare in passato. L’occasione è quella offerta da loro il 1 marzo al Mattatoio Culture Club di Carpi, in cui trasporteranno i loro scritti dalla realtà virtuale alla realtà teatrale. Non collaborando attualmente con nessuna testata giornalistica rischio di essere accusato di esercizio abusivo di professione ma, non essendo famoso come Barbara D’Urso, e soprattutto, essendo che praticamente in questa conversazione ce la cantiamo e ce la suoniamo tra blogger, non me ne frega assolutamente nulla. Di seguito, senza censura o correzione alcuna, copio e incollo la conversazione con Simone “Zeman” Ferrari e Matteo “Begbie” Santunione.
Ciao, ho ricevuto il vostro invito per l’1 marzo al Mattatoio di Carpi. Non so se riuscirò a essere presente (anche se ho messo che parteciperò) però vorrei chiedervi, in attesa dell’evento, se posso intervistarvi per il mio blog, per anticipare, se possibile, quello che le persone si troveranno davanti. Per darvi un’idea dei toni dell’intervista, vi giro questo link, di una conversazione fatta con Nicolò Gianelli un po’ di anni fa, in occasione di un’Emilia Ruvida su a Sestola. Se ci state, vi invio le prime domande e poi, spero nasca una bella conversazione da pubblicare. Ciao, grazie e in bocca al lupo!
Matteo Begbie Santunione: Ci stiamo! Che figata. La facciamo qui sulla chat di Fb, sì?
Si, poi copio-incollo sul blog. senza censure.
Begbie: che fiagta! *figata (essendo copiata dalla chat di Fb, sono riportati anche gli errori)
Simone Zeman Ferrari: Sì davvero. Sono onorato. Mi hanno intervistato tre volte in vita mia. Quando ero una rockstar ma non mi hanno passato in tv, quando stavo partecipando ad una grigliata e avevo ancora i capelli e infine con te, Santu, per Spark ed ero alle terza Heineken. Comunque ok. Grazie Stefano.
Begbie: è la mia quinta intervista. 4 erano delle forze dell’ordine.
Tutto quello che mi avete appena detto farà da incipit. Sapevatelo.
Certo che se vi presentate così uno potrebbe pensare di stare a intervistare Delinquenti prestati al mondo del pallone anziché 11IS. A proposito, com’è nata l’idea, di chi è stata, e perché?
Begbie: Dunque se non ricordo male l’idea è stata di Zeman. Poi ce la siamo raccontata un po’ e una sera a cena, come ritratto da foto del blog, abbiamo ratificato il tutto. Ormai quant’è che scriviamo? 4 anni? Il perché è molto semplice: credevamo e crediamo che Varriale e Sconcerti non ce li meritiamo. E abbiamo la presunzione di credere che ci siano anche altri che non se lo meritano. Per cui andare a “caccia” o semplicemente disseppellire storie di uomini di calcio ci sembrava il modo migliore per certificare questo pensiero.
Zeman: No, dai. Non siamo due delinquenti, siamo due white collar boyz, guarda sol Santu come ti risponde bene! Io invece ricordo distintamente una serata, forse l’anno scorso, forse due anni fa , in cui c’eravamo attaccati un chiodo al bar sull’Atalanta che arriva in finale di Coppa Coppe contro il Mechelen. C’erano dei ragazzi con noi che ci guardavano stupiti, rapiti e attentissimi. L’idea che avevamo avuto era proprio quella, l’averla messa anche in forma scritta la sua più ovvia conseguenza per raggiungere piu gente possibile e, nel nostro piccolo, invogliare qualcun altro a vedere il calcio da altri punti di vista.
Begbie: Semifinale, Zeman. Semifinale.
Poi Federico Buffa vi ha rubato l’idea…
Zeman: Buffa è un maestro. C’entra un cazzo ma per la sua cosa più bella è un “Characters” su Dirk Novitzki. L’avrò guardato diecimila volte. Una roba proprio come piace a me: attenzione ai fondamentali tecnici del giocatore in questione, storia di come è diventato grande e le sue ombre come uomo. Vero è che, adesso come adesso, sono giusto un pelo incazzato con Buffa, ma per capirne il motivo bisogna presentarsi al Mattatoio. (“Per me* la sua cosa più bella”)
Begbie: Questa è una questione di cui si stanno occupando i nostri legali. Che poi è solo uno.
Cagate a parte, personalmente ritengo Federico Buffa patrimonio della cultura italiana. Per cui se la strada che abbiamo intrapreso coincide, anche se alla lontana, con quello che lui sta dando al calcio, sento dell’onore pesante. Poi è evidente che, tra le sue fonti, si sia lautamente abbeverato alla nostra fontana, ma non puoi mica intentare un’azione legale contro un Avvocato. Scherziamo?
Chi verrà al Mattatoio cosa si troverà davanti?
Begbie: Intanto noi due vestiti a festa. Poi 4 storie di calcio che ci sono piovute addosso. Abbiamo avuto la netta sensazione che loro abbiano scelto noi, che abbiano voluto utilizzarci come mezzo per uscire allo scoperto. Inoltre ci saranno i nostri amici Samuele Bertacchini che curerà la parte audio-video e Valerio Cabri che curerà la parte “live” armato della sua chitarra.Abbiamo e stiamo rompendo l’anima a molti nostri amici e alle nostre dolci metà per riuscire nell’intento. Intento che è portare il ‘blog’ live senza fargli perdere le sue peculiarità.
Zeman: Come ho già detto da qualche parte, per lo meno per me sarà una grande emozione, sarà come laurearmi una seconda volta. Con la differenza però (e questo discorso vale per entrambi) che cercheremo di parlare con professionalità di qualcosa che non è studio né lavoro, ma una passione che abbiamo coltivato da anni e che non abbiam mai pensato, fino alla creazione del blog, di esternare pubblicamente senza esser presi come dei fanatici invasati di pallone. Nota personale. Se nel periodo ciceroniano di cui sopra non ho sbagliato né un periodo né una virgola e nemmeno una consecutio temporum, son veramente un fenomeno. A parte questo mi auguro di vedere attenzione da parte di chi sarà dall’altra parte del limes, che si tratti del primo dei nostri amici o dell’ultimo disgraziato capitato al Mattatoio. Avremmo fatto tombola.
A parte un blog, Gullit ed Evani, cos’hanno in comune un tifoso della Sampdoria e uno del Milan?
Begbie: In generale nulla. In particolare, se ti riferisci al rapporto tra di noi, le cose che abbiamo in comune non sono tantissime, ma sono quelle che ci permettono di essere amici nella vita di tutti i giorni. Cibo, musica, piazzate inutili, calcio e occhiali da sole improbabili. E birre. Specie nei weekend.
Zeman: Facebook dice 135 amici in comune, così suddivisi:
-Sbronzoni e sbandati, più che una categoria, una macroarea;
-Gente intellettualmente preparata di cui alterniamo la compagnia con disgraziati in genere e scappati di casa vari;
-Bar e baristi che potrebbero avanzarci qualche percentuale;
-Sedicenti musicisti e noti scrittori;
-Eurofighe ma anche qualche cesso scatenato;
-Esponenti di studi legali: percentuale risicatissima ma dal peso specifico incalcolabile.
-Personaggi equivoci con cui abbiamo litigato a più riprese;
-Idoli personali che non ci cagano pari