Silvio Berlusconi, 40 anni di conflitto d’interessi – EMITTENTI

A tutto ciò che leggerete nel link qui sotto aggiungerei altri casi di conflitti di interesse che si è fatto finta di non vedere, specie a sinistra poiché erano due suoi esponenti a essere coinvolti. Il primo caso è quello di Vittorio Cecchi Gori che per due legislature è stato senatore della repubblica in quota Partito Popolare, prima nel Patto per l’Italia di Segni (poi passato a sostenere Dini) e poi nell’Ulivo. Pur non avendo mai ricoperto incarichi di governo, la sua posizione di parlamentare, a mio modesto parere strideva con la proprietà della Cecchi Gori Comunication, titolare della omonima casa di produzione cinematografica (che ha preso fondi dal Fus) e delle reti televisive Tmc e Tmc2 (oggi La7). Chiaro conflitto di interessi, ma facciamo finta che non esista. L’altro caso è quello di Renato Soru, per cinque anni presidente della regione Sardegna in quota centro sinistra (e a un passo da diventare leader PD nel 2009) e patron del colosso informatico Tiscali. Seppur regionale il conflitto c’è. Per tacere di Riccardo Illy, padrone della nota industria del caffè, che per cinque anni è stato presidente del Friuli Venezia Giulia sempre in quota centro sinistra. Non si occupava di mass media, ma il conflitto comunque c’era, perché il presupposto dovrebbe essere uno: o si fa politica o si fa impresa.

Silvio Berlusconi, 40 anni di conflitto d’interessi – EMITTENTI

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Interviste Perdute: conversazione via Facebook con 11 Illustri Sconosciuti

Per il ciclo “Interviste Perdute” ospito su questo blog gli autori di 11 Illustri Sconosciuti, blog di storie calcistiche di cui abbiamo già avuto occasione di parlare in passato. L’occasione è quella offerta da loro il 1 marzo al Mattatoio Culture Club di Carpi, in cui trasporteranno i loro scritti dalla realtà virtuale alla realtà teatrale. Non collaborando attualmente con nessuna testata giornalistica rischio di essere accusato di esercizio abusivo di professione ma, non essendo famoso come Barbara D’Urso, e soprattutto, essendo che praticamente in questa conversazione ce la cantiamo e ce la suoniamo tra blogger, non me ne frega assolutamente nulla. Di seguito, senza censura o correzione alcuna, copio e incollo la conversazione con Simone “Zeman” Ferrari e Matteo “Begbie” Santunione.


Ciao, ho ricevuto il vostro invito per l’1 marzo al Mattatoio di Carpi. Non so se riuscirò a essere presente (anche se ho messo che parteciperò) però vorrei chiedervi, in attesa dell’evento, se posso intervistarvi per il mio blog, per anticipare, se possibile, quello che le persone si troveranno davanti. Per darvi un’idea dei toni dell’intervista, vi giro questo link, di una conversazione fatta con Nicolò Gianelli un po’ di anni fa, in occasione di un’Emilia Ruvida su a Sestola. Se ci state, vi invio le prime domande e poi, spero nasca una bella conversazione da pubblicare. Ciao, grazie e in bocca al lupo!

Matteo Begbie Santunione: Ci stiamo! Che figata. La facciamo qui sulla chat di Fb, sì?
Si, poi copio-incollo sul blog. senza censure.
Begbie: che fiagta! *figata (essendo copiata dalla chat di Fb, sono riportati anche gli errori)
Simone Zeman Ferrari: Sì davvero. Sono onorato. Mi hanno intervistato tre volte in vita mia. Quando ero una rockstar ma non mi hanno passato in tv, quando stavo partecipando ad una grigliata e avevo ancora i capelli e infine con te, Santu, per Spark ed ero alle terza Heineken. Comunque ok. Grazie Stefano.
Begbie: è la mia quinta intervista. 4 erano delle forze dell’ordine.
Tutto quello che mi avete appena detto farà da incipit. Sapevatelo.
Begbie: perfetto.
Certo che se vi presentate così uno potrebbe pensare di stare a intervistare Delinquenti prestati al mondo del pallone anziché 11IS. A proposito, com’è nata l’idea, di chi è stata, e perché?
Begbie: Dunque se non ricordo male l’idea è stata di Zeman. Poi ce la siamo raccontata un po’ e una sera a cena, come ritratto da foto del blog, abbiamo ratificato il tutto. Ormai quant’è che scriviamo? 4 anni? Il perché è molto semplice: credevamo e crediamo che Varriale e Sconcerti non ce li meritiamo. E abbiamo la presunzione di credere che ci siano anche altri che non se lo meritano. Per cui andare a “caccia” o semplicemente disseppellire storie di uomini di calcio ci sembrava il modo migliore per certificare questo pensiero.
Zeman: No, dai. Non siamo due delinquenti, siamo due white collar boyz, guarda sol Santu come ti risponde bene! Io invece ricordo distintamente una serata, forse l’anno scorso, forse due anni fa , in cui c’eravamo attaccati un chiodo al bar sull’Atalanta che arriva in finale di Coppa Coppe contro il Mechelen. C’erano dei ragazzi con noi che ci guardavano stupiti, rapiti e attentissimi. L’idea che avevamo avuto era proprio quella, l’averla messa anche in forma scritta la sua più ovvia conseguenza per raggiungere piu gente possibile e, nel nostro piccolo, invogliare qualcun altro a vedere il calcio da altri punti di vista.
Begbie: Semifinale, Zeman. Semifinale.
Poi Federico Buffa vi ha rubato l’idea…
Zeman: Buffa è un maestro. C’entra un cazzo ma per la sua cosa più bella è un “Characters” su Dirk Novitzki. L’avrò guardato diecimila volte. Una roba proprio come piace a me: attenzione ai fondamentali tecnici del giocatore in questione, storia di come è diventato grande e le sue ombre come uomo. Vero è che, adesso come adesso, sono giusto un pelo incazzato con Buffa, ma per capirne il motivo bisogna presentarsi al Mattatoio. (“Per me* la sua cosa più bella”)
Begbie: Questa è una questione di cui si stanno occupando i nostri legali. Che poi è solo uno.
Cagate a parte, personalmente ritengo Federico Buffa patrimonio della cultura italiana. Per cui se la strada che abbiamo intrapreso coincide, anche se alla lontana, con quello che lui sta dando al calcio, sento dell’onore pesante. Poi è evidente che, tra le sue fonti, si sia lautamente abbeverato alla nostra fontana, ma non puoi mica intentare un’azione legale contro un Avvocato. Scherziamo?
Chi verrà al Mattatoio cosa si troverà davanti?
Begbie: Intanto noi due vestiti a festa. Poi 4 storie di calcio che ci sono piovute addosso. Abbiamo avuto la netta sensazione che loro abbiano scelto noi, che abbiano voluto utilizzarci come mezzo per uscire allo scoperto. Inoltre ci saranno i nostri amici Samuele Bertacchini che curerà la parte audio-video e Valerio Cabri che curerà la parte “live” armato della sua chitarra.Abbiamo e stiamo rompendo l’anima a molti nostri amici e alle nostre dolci metà per riuscire nell’intento. Intento che è portare il ‘blog’ live senza fargli perdere le sue peculiarità.
Zeman: Come ho già detto da qualche parte, per lo meno per me sarà una grande emozione, sarà come laurearmi una seconda volta. Con la differenza però (e questo discorso vale per entrambi) che cercheremo di parlare con professionalità di qualcosa che non è studio né lavoro, ma una passione che abbiamo coltivato da anni e che non abbiam mai pensato, fino alla creazione del blog, di esternare pubblicamente senza esser presi come dei fanatici invasati di pallone. Nota personale. Se nel periodo ciceroniano di cui sopra non ho sbagliato né un periodo né una virgola e nemmeno una consecutio temporum, son veramente un fenomeno. A parte questo mi auguro di vedere attenzione da parte di chi sarà dall’altra parte del limes, che si tratti del primo dei nostri amici o dell’ultimo disgraziato capitato al Mattatoio. Avremmo fatto tombola.
A parte un blog, Gullit ed Evani, cos’hanno in comune un tifoso della Sampdoria e uno del Milan?
Begbie: In generale nulla. In particolare, se ti riferisci al rapporto tra di noi, le cose che abbiamo in comune non sono tantissime, ma sono quelle che ci permettono di essere amici nella vita di tutti i giorni. Cibo, musica, piazzate inutili, calcio e occhiali da sole improbabili. E birre. Specie nei weekend.
Zeman: Facebook dice 135 amici in comune, così suddivisi:
-Sbronzoni e sbandati, più che una categoria, una macroarea;

-Gente intellettualmente preparata di cui alterniamo la compagnia con disgraziati in genere e scappati di casa vari;

-Bar e baristi che potrebbero avanzarci qualche percentuale;

-Sedicenti musicisti e noti scrittori;

-Eurofighe ma anche qualche cesso scatenato; 
-Esponenti di studi legali: percentuale risicatissima ma dal peso specifico incalcolabile.
-Personaggi equivoci con cui abbiamo litigato a più riprese;

-Idoli personali che non ci cagano pari

Il vostro più bel ricordo associato al calcio.
Begbie: Sto sul recente e dico 2:

– L’inno della Champions League visto live in Brema nell’agosto del 2010.

– Il gol di Nicola Pozzi a Varese visto al Bar Motta (luogo di riferimento per gli 11IS) con il mio gemello doriano Giana e Zeman appunto. Anche a Brema ero con Giana.

Zeman: Uno lo dico e uno è soggetto a spoiler alert. Il primo dei due è Milan-Manchester 3 a 0, semifinale della Champions del 2007. The perfect match. Una partita cui tutti dovrebbero aver assistito per capire cosa si intende quando si parla di “mistica” del calcio.
Il secondo riguarda un viaggio in Inghilterra, ma di questo mi dilungherò oltremodo il primo marzo.
Domanda di pura fantasia: la playlist ideale per la partita ideale con i giocatori ideali.
Begbie: Intendi solo musica? O musica e giocatori?
Musica e giocatori
Zeman: Domanda difficilissima. Ma vuoi undici canzoni per undici giocatori? Se sì e una domanda pazzesca.
Se non vi piace ve la cambio. Però intendevo questo: le due squadre ideali che vorreste vedere sfidarsi, e la colonna sonora ideale.
Zeman: Ah ok
Mi scuso per la poca chiarezza.
Begbie: Dunque. Io sono un po’ autistico e un po’ schizofrenico, quindi questa playlist di uomini e musica vale solo per oggi. Perché magari domani vado in fissa per qualcos’altro e bona lè. Più che squadre ideali, per quel che mi riguarda sono squadre idealizzate. Che non ho potuto vedere/comprendere nell’età della ragione. E poi, già che mi allargo, ti dò due partite con relative playlist: una di squadre nazionali e una di club. Nazionali: Ungheria 1954 vs Jugoslavia 1990. Una delle due la ritroverete al Mattatoio. Qui la colonna sonora sarebbe composta da 6 pezzi:

– love me like a reptile, motor head

– l’era del cinghiale bianco – franco battiato

– kalashnikov – goran bregovic e la sua orchestra
– risse risse risse – verme
oad – gogol bordello
– my strange uncles from ab
r

volevo poi dire 5 pezzi
Per quel che riguarda le squadre di club:
Nottingham Forest (quello delle due Coppe dei Campioni) vs. il Foggia di Zeman. Zdenek però. E la colonna sonora sarebbe un disco a scelta di Frank Zappa. Spero di aver risposto comprensibilmente.
Assolutamente si.
Zeman: Alors. Sfida che giocherei sempre a fifa classic sareb2be Olanda 74 contro Argentina 86. Partita impossibile che vorrei vedere nei miei sogni: Il Man U di Steve Bruce contro un best of del Perugia di Gaucci. Materazzi Liverani Baiocco 44Gatti Zisisvryzas Rapaic Rezai Marconegri Ravanelli Rezai Grosso Nakata Ahn (mandato via dalla presidenza a causa dell’affaire Corea) Margareth Mazzantini. No, ma ci rendiamo conto? Al posto di uno dei due rezai potrei mettere Giovanni Tedesco o Renato Olive
Begbie:dimentichi Ze Maria, JJ Bothroyd, GHEDDAFI! GHEDDAFI cazzo! se ci penso vi viene un attacco d’asma.
Zeman: E dove lo metti bomber Calori?
Begbie: c’era anche un cinese con un nome equivoco. Tipo staminchia.. vado su wikipedia un attimo. Ma Mingyu. Roba da matti.
Zeman: Ti stai dimenticando Kaviedes, che credo anche abbia recitato la parte di Gesù Cristo in qualche film.
Begbie: su Kaviedes, poi chiudo l’OT, c’è una storia che vorrei giocarmi sul blog prima o poi. Come in una barzelletta c’è lui, una maschera tipo da uomo ragno e il mondiale in Germania. E credo anche un compagno morto. Poi Kaviedes segnava sempre alla Samp. Sfigato.
Zeman: O forse non era lui. Comunque adessi sparo 5 canzoni a caso che vorrei m’accompagnassero nella visione di queste partite.
Begbie: se metti gli Oasis, questa collaborazione finisce qui.
Zeman: Mio fratello e figlio unico di Rino Gaetano perchè dà l’idea del calcio di provincia. Se non i fratelli Gallagher metto gli Smiths allora. No ma che smiths, metto gli stone roses. I wanna be adored, perfetta per quando Bruce cede fascia e 7 a Cantona. Poi basta.
Nessuno schiera Esnaider? o Tuta?
Begbie: a che pro?
Così per ridere e continuare a parlare di giocatori improbabili.
Begbie: Allora ci può stare. Però lanciati così senza contesto boh mi sembra una cosa gratuita tipo dire cazzo e sperare che la gente rida perché hai detto cazzo. Tipo Esnaider andrebbe inserito nel contesto Juve/Moggi/giocatori presi col culo. Con Athirson e Dimas. Allora sì che avrebbe senso. Se scrivo un’altra volta “Tipo” all’inizio di un discorso vado ad ammazzarmi. O a presentare Sanremo.
E’ che a vedere i nomi del Perugia di Gaucci mi son venuti in mente giocatori alquanto improbabili anche di altre squadre.
Begbie: Da qui uno dei tag più frequenti del blog che è “Connessioni neurali particolarmente discutibili”.
Zeman: A proposito di giocatori impossibili, veramente impossibili, non mi avventuro nel tunnel dei ricordi altrimenti rischierei di arredarlo. Quando andavo allo stadio tutte le feste, per passare il tempo si faceva un gioco. Veniva detta una lettera e tutti dovevano chiamare un giocatore il cui cognome iniziava con quella lettera, “pena” bere una birra dana brau. Squisita. Beh, quando capitava la T, uno dei ragazzi (sempre lo stesso) diceva Trivellari. Nessuno conosceva Trivellari ma lui, con grande sicumera, convinceva tutti dicendo:”Sì, dai, l’attaccante”. E tutti noi, mossi da ingenuità, prendevamo atto. Trivellari era un nome da funambolo, ti riempiva la bocca, scemi noi. Sicuramente poteva aver giocato nella Triestina degli anni ’60. Trivellari non è mai esistito ma un giorno scriverò una storia su di lui.
Begbie: Sai cosa ci siamo dimenticati di dire?– momento promozionale – Le quattro storie saranno disponibili in formato libricino. Saranno 90 copie per ovvi motivi di mistica calcistica e si potranno acquistare solo la sera del Mattatoio a 5 euro. Ai primi 10 regaleremo il balletto di Tshabalala che abbiamo imparato da Marchio e Chè.
Zeman: Io ballo solo in presenza del mio avvocato.
Begbie: Hai messo “Parteciperò” sull’evento Facebook, quindi ballerai.
Zeman: Te sei come Cavani che decide cosa fare alla sera in base agli eventi cui partecipano le donnine che gli piacciono.
Begbie:Guarda fai come vuoi. Non me ne frega di come deciderai di non onorare la tua promessa. Cosa che tra l’altro fa parte del tuo bagaglio comportamentale.
Questo battibecco ha annullato la domanda “perché uno dovrebbe venire al Mattatoio l’1 marzo”ragion per cui io passo all’ultima domanda, molto scolastica: argomento a piacere.
Begbie: Intanto, stucchevolmente, vorrei ringraziarti per lo spazio che ci hai dato e mi auguro di vederci il primo marzo a Carpi. Argomento a piacere: fenomenologia dell’utilizzo Caps Lock come netiquette delle chat e dei forum. Introduzione: SVEGLIA!!!1!!!!!1!!! Svolgimento: k al posto delle ch, x al posto dei per, congiuntivi violentati e condizionali infibulati. Conclusione: si stava meglio quando si stava peggio e solo il sindaco aveva la macchina.Postilla: no al calcio moderno.
Zeman: Se volete parlo di cucina.
Begbie: Non ti piacciono i funghi… Di cosa vuoi parlare dai.
Zeman: Nemmeno l’aceto e il tartufo, se è per questo. Ho mangiato i funghi fritti solo da te quando lavoravi al lago della ninfa.
Begbie: Però mi hai iniziato alla dipendenza da pancetta. Di questo voglio darti pubblicamente atto.
Zeman: Ora, io non sono Berta e non sto per aprire un blog dove si parla di pizze al taglio fredde comprate ad orari improponibili, ma la pizza alla pancetta della leader è una droga. Untissima, salatissima, grassissima. Una cannonata. Quando penso alla felicità, l’idea iperuranica è quella della pizza alla pancetta della leader. Ultima cosa: grazie!
Grazie a voi. Se non avete nulla in contrario questa conversazione sarà copia-incollata (comprese queste ultime righe) per intero e senza troppe correzioni. Giusto un cappello introduttivo e la foto rubata dal blog in aggiunta. Io ringrazio voi perché mi sono divertito molto. A breve la pubblicazione su Outside the wall! Ciao!
Begbie: Ciao! Grazie a te!
Zeman: Prego ciao e grazie.




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