Emilia Paranoica Reprise

Volevo arrivare a domani a scrivere qualcosa sulle appena concluse elezioni regionali in Emilia Romagna, ma mi sono rotto le palle con largo anticipo. Il motivo è semplice: le urne sono chiuse da neanche 24 ore, i verdetti sono chiari più o meno dalle tre di questa notte, ma gli argomenti che tengono banco sono: astensionismo, voti persi, voti trovati, strategia politica territoriale, chi ha vinto in realtà ha perso, chi ha perso non ha perso davvero, la sinistra è viva, no invece mantiene viva l’agonia…. come si dice da queste parti dù maròn!
Va bene, l’astensionismo è stato alto, ricordiamoci però, per fare un esempio banale che forse c’entra come i cavoli a merenda, che Obama, alla sua prima elezione nel 2008, vinse con un affluenza alle urne del 60% degli aventi diritto (negli Stati Uniti, circa 300.000.000 di abitanti) e si parlava di affluenza record. Ora, non c’entra nulla con la civica Emilia, per carità, però è per dire che non da tutte le parti si fa una tragedia greca.
Tutti a dire che il PD ha perso voti, fagocitati dall’astensionismo. Vogliam scommettere che se c’era anche solo un avversario credibile, i voti li avrebbero ritrovati eccome?
Tutti a dire che la classe politica non rappresenta più nessuno, che anche in Emilia Romagna c’è sfiducia e quant’altro. Gran scoperta! La sfiducia ce l’ha anche chi va a votare ma pratica regolarmente il diritto concesso dalla costituzione. Semmai a questo giro da un lato non hanno nemmeno fatto lo sforzo di andare a ricevere la propria eucarestia comunista, dall’altro neanche sapevano che si votava!
Perché diciamocelo, gli emiliani sono un tantino sopravvalutati nel loro senso civico. E questo comporta che l’astensionismo, che per una volta non ha fatto vincere la regione al PD con percentuali bulgare (ma era già successo a Modena lo scorso maggio) non è necessariamente dovuto a una precisa presa di posizione, bensì al fatto che… la notizia delle elezioni è passata sotto silenzio. E non per un complotto dei media o chissà cosa, perché sui quotidiani locali la notizia è passata eccome, ma semplicemente è stata trascurata dai più, dato che cronaca e politica, anche nella pomposa Emilia, purtroppo si confondono. A questo aggiungiamoci il fatto che la scadenza elettorale era anomala e non così visibile sul piano nazionale (e non è che si possano fare gemellaggi tra elettori calabresi ed emiliani)…
Poi diciamocelo, Errani sarà anche stato il plenipotenziario assoluto da tre mandati consecutivi, ma Bonaccini ne ha preso degnamente il posto, a conti fatti non rischiava nulla per cui ripeto, con avversari più degni (Fabbri ha avuto la volata tirata da Salvini, diversamente avrebbe raccolto meno) il PD avrebbe avuto più voti, perché molta gente, anche quelli che “hanno mandato un segnale a Renzi” (ma per favore…) si sarebbero turati il naso. A meno di non voler cambiare, ma in quel caso il cambiamento sarebbe nato dall’establishment emiliano- romagnolo.
Quello che è mancato, più che i votanti, son stati gli avversari e il disfacimento a livello regionale di Forza Italia ne è la prova. Berlusconi non passerà alla storia come grande politico perché da un lato non sta lasciando eredi (oppure si bruciano prima del tempo) e soprattutto non ha costruito a livello locale. Per lo meno, quando l’imperatore pubblico-privato era in sella, c’era chi si sforzava di proporre un contrappeso politico e a livello locale questo si vedeva eccome. Ora che c’è un uomo solo al comando, non c’è neanche bisogno di mobilitare gli elettori. E’ questo ciò su cui si deve riflettere. Il resto sono noiose chiacchiere da bar.

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1 commento su “Emilia Paranoica Reprise”

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