Il ritorno del gioco

Il nefasto girone D, quello dell’Italia per intenderci, era il girone delle 7 coppe del mondo. Quattro italiche, due uruguagie e una albionica. Le semifinali che vanno a cominciare non saranno da meno: 10, otto delle quali si affronteranno stasera. Comunque vada, la finale non vedrà lo scontro Messi-Neymar, ma Adidas e Nike si sono comunque divise equamente le pretendenti al titolo e mi perdonerete se il gioco, lo vedo sempre in secondo piano rispetto agli  interessi di sponsor & affini. Gioco che però torna prepotentemente a dire la sua e l’infortunio di Neymar ne è la prova: per quanto puoi provare a far filare tutto liscio l’imprevisto è dietro l’angolo, e anche se questo mondiale è concepito su misura per il Brasile (e la sfida finale con l’Argentina), dovessero trionfare, lo faranno come nel 1962 in cile, quando vinsero senza l’infortunato Pelé.

In cuor mio speravo che ad affrontare la selecao ci fossero i francesi che mi piacevano di più, ma la Germania è stata più forte. Del resto Gary Lineker lo diceva no? Alla fine vincono i tedeschi. Non so se lo faranno anche stasera, certo alla quarta semifinale consecutiva e col desiderio di rivalsa rispetto alla finale del 2002 qualcuno vorrebbe che i ragazzi di Low vincessero qualcosina, almeno un premio alla continuità lo dovrebbero istituire giusto per assegnarlo ai tedeschi a ogni mondiale o europeo. E poi sarebbe il primo trionfo europeo in terra sud americana (finale permettendo e ammesso che non ci sia l’Argentina). Il Brasile è l’unica squadra che ha da perdere qualcosa tra oggi e ogni finale possibile e, arbitro Rodriguez permettendo (ma secondo me le polemiche sono del tutto italiote, anche se gli arbitraggi, come ad ogni mondiale, non hanno lesinato polemiche) stasera e domani mi auguro vedremo il ritorno gioco avere la meglio su tattiche, schemi e soprattutto interessi politico-economici.    Non mi aspetto una partita avvincente, negli ultimi anni le semifinali e le finali sono diventate tremendamente noiose, estremamente tattiche. Brasile- Germania non farà eccezione. A meno che non trionfi il gioco.

Stefano Bonacorsi
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