Premetto una cosa: io sto con l’allenatore e questo per almeno tre motivi:
1) Io non sono un allenatore
2) Di calcio capisco poco e, soprattutto, lo seguo poco
3) Provateci voi a fare l’allenatore
Detto questo, io sto con Prandelli comunque vada, il calcio italiano è questo, offre i giocatori che stasera se la batteranno con la perfida Albione e chi s’è visto s’è visto. Per dirla con De Andrè, sono loro stasera i migliori che abbiamo.
Del resto, a fronte di un 5-1 imbarazzante per quella che potevamo considerare un’invincibile armada degna di quella schierata da Filippo II, anche il magro mondiale di quattro anni fa (due pareggi con Paraguay e Nuova Zelanda e sconfitta con la Slovacchia) pare riabilitato. Non so quante squadre campioni in carica hanno fatto un esordio così tetro. Neanche la Francia nel 2002, che perse 1-0 dall’esordiente Senegal, arrivò a tanto. Le furie rosse invece, paiono in debito d’ossigeno.
Stasera la pedata italica esordisce e io penso che peggio di quattro anni fa, sia impossibile farlo. Da che ne so, non abbiamo una gran difesa, e lo abbiamo dimostrato in una rocambolesca vittoria col Giappone 4-3 lo scorso anno in Confederation Cup. Però, anche se abbiamo una nazionale che, a mio modestissimo e inespertissimo parere, gioca al di sopra delle sue possibilità ed è priva di autentici fuoriclasse (checché ne dicano le bellegioie di turno), Prandelli ha sempre avuto ragione. Perché se con gli uomini che hai, arrivi secondo agli europei e terzo in Confederation, qualcosa di buono lo hai fatto. A Lippi, che pure aveva vinto il mondiale, in Confederation Cup gli riuscì di perdere col modesto Egitto.
Non credo vinceremo il titolo, le premesse arbitrali di questo campionato suonano già sinistre e, anche se rigore è quando arbitro fischia, io sento già odori simili a quelli di Corea e Giappone 2002. Le premesse per sorprendere ci sono tutte. Per gli amanti della cabala, quando i nostri club fanno pena in europa, di solito la nazionale vince. Vedremo attorno a mezzanotte…