tardi. comunque vada è tardi. non ho seguito l’ultimo messaggio video dell’imperatore, ma posso dire che, comunque vada è tardi. tardi per “eliminare” Berlusconi, tardi per lui, tardi per tutti. tardi perché il caimano poteva essere messo da parte quando era possibile, nel 1996, appena sconfitto alle urne, facendo valere una legge esistente e non ad personam. quella legge elettorale che, tolto il sistema di voto, prevede che un titolare di concessioni pubbliche non può coprire la carica di parlamentare. e la legge è datata 1957, tempi non sospetti. Improbabile che una qualsiasi giunta per le elezioni a maggioranza di centrodestra potesse votare sull’incompatibilità del cavaliere, ma nel ’96 nel pieno della sua debolezza politica (e anche economica) era fattibile. il colpo di grazia. e invece niente fino a oggi, giorno del suo ultimo delirio e del delirio di una giunta che sa, che dopo il voto, cambia (questa volta davvero?) tutto. cambierà la maggioranza di governo (non tarderà, il Berlusconi salvatore della patria è una favola per pochi), e soprattutto non ci saranno più alibi. tolto quello che, per anni, è stato descritto come la causa di tutti i mali del paese, dovrebbe cambiare tutto. via lui, spazio al nuovo, spazio alle riforme, basta immobilismo. basta? sì basta. perché non ci sono più scuse e ora, davvero si vedrà l’inettitudine di coloro che si opponevano a Berlusconi. non sarà più colpa sua, non c’è più. ma con lui non ci sarà più questo governo, non ci sarà la vera possibilità della sinistra di cambiare volto (e uomini) non ci sarà Renzi. delirio di un cronista di provincia? no. eliminando Berlusconi, nel momento in cui da lui, più che in altre occasioni, dipendono le sorti politiche del paese, si elimina il paese. il Pd non aspetta altro: tolto Berlusconi non ci sarà bisogno del suo clone a sinistra. e di nuovo imposizione fiscale perché è l’europa che ce lo chiede. Berlusconi ha spaccato il paese fino all’inverosimile, fino a renderlo indispensabile per un governo retto da un uomo di centrosinistra. quel centrosinistra che non ha saputo arginarlo politicamente. e che una volta di più non saprà cogliere il cambiamento.
J.