Con la presente, intendo esporre un punto di vista su quello che saranno le prossime amministrative nel comune di Sestola. Nella “Perla dell’Appenino” quest’anno si presentano tre liste, “Democrazia Progresso Solidarietà”, meglio nota come “Il Castello” a sostegno di Marco Bonucchi sindaco uscente di centrosinistra; il Pdl con candidato il coordinatore locale Giulio Bastai già consigliere di minoranza uscente, e la lista Lega Nord Centrodestra, che ha costituito l’autentica novità della competizione elettorale e che candida il referente locale della Lega Nord Annibale Tintorri. Un dato che emerge subito è che Bonucchi, nonostante sia in lizza per un secondo mandato è il più giovane dei candidati sindaco (è del ’57, Bastai è del ’45 e Tintorri del ’46). Un secondo è che anche la lista che lo sostiene ha l’età media più giovane rispetto alle altre due e presenta l’unico candidato under 25, oltre al fatto di essere la sola con tutti i candidati del comune di Sestola. Il Pdl ha presentato una lista di persone sconosciute ai più mentre la lega, nonostante abbia una miglior rappresentazione del territorio rispetto a quelli che dovrebbero essere i suoi alleati naturali, ha l’età media più alta: i tre candidati più giovani hanno una quarantina d’anni e addirittura ci sono due over 70. Chi rappresentano queste liste? Fuor di dubbio è che la lista di Bonucchi rappresenti l’establishment sestolese, e cioè l’asse formata dal Consorzio del Cimone, la scuola sci e l’associazione di promozione turistica Sestola Crea, oltre ad avere l’appoggio di buona parte delle frazioni. Gli interessi trasversali che hanno questi tre soggetti fanno ben capire come un comune che alle politiche voti per il centrodestra, alle amministrative cambi colore con percentuali “bulgare”, con buona pace di Stefano Bonacini, segretario regionale del Pd, che sostiene che gli amministratori locali riescono a guardare oltre il proprio colore politico. Che può esser vero, non fosse che sia Bastai che Tintorri (quest’ultimo parla di una casta di oligarchi) denunciano un clientelismo strisciante da 35 anni a questa parte, cioè da quando il centrosinistra governa Sestola. Il fatto stesso che da 35 anni Sestola non cambi colore politico, lascia pochi dubbi sull’incapacità di creare un’alternativa credibile al sistema attuale. Il capogruppo di opposizione uscente, Paolo Ferrari dell’Udc Cimone, denuncia come il centrodestra sestolese, altro non rappresenti che sé stesso, e anche questo può esser vero, alla luce della composizione delle liste per il consiglio comunale che è stata faticosa per entrambe le compagini. Quali problemi dovrà affrontare il vincitore della competizione elettorale? Innanzi tutto il mutamento del mercato del turismo, da anni in crisi e ancor più danneggiato da quella attuale. L’amministrazione uscente ha puntato su una conversione dal turismo “classico” a uno di tipo sportivo, indirizzato anche a una maggior valorizzazione del turismo estivo. Ma per farlo occorrerà l’interesse degli operatori del sistema ricettivo, grandi assenti nelle platee della campagna elettorale. In secondo luogo il prossimo sindaco dovrà creare nuove opportunità per il territorio, operando in tutti i settori del tessuto economico- sociale del comune. Questo perché i giovani sono poco partecipi alla vita del paese, che non significa solo interessarsi di politica o partecipare alle feste, ma sviluppare un percorso imprenditoriale, partecipare alle attività culturali, creare spazi di aggregazione e confronto. Creando queste opportunità, i giovani non avranno più scuse sui deficit di rappresentatività, e gli adulti, di conseguenza, non dovranno più inseguirli pensando a cosa sia più giusto per il loro futuro sul territorio. Le premesse per fare questo ci sono, tutti i candidati sono consapevoli che il mercato del turismo non può più essere l’unica risorsa del paese, e che occorre sviluppare altri canali e sostenere tutte le attività produttive del territorio. Tutti i candidati mostrano interesse per una riqualificazione e valorizzazione del Castello, il che potrebbe finalmente portare anche allo sviluppo di un turismo di tipo culturale che sia degno di questo nome, e non limitato a sporadiche iniziative che, tra l’altro, faticano ad interessare i residenti. In conclusione il prossimo sindaco dovrà riportare Sestola ad essere a misura anche dei sestolesi e non solo dei turisti, perché se i turisti vogliono una miglior qualità dell’offerta, è anche vero che i paesani vorrebbero poter vivere il loro paese, senza dipendere da una stagionalità.
cronache istantanee: il sindaco che sarà (11 maggio 2011)
qui di seguito, una lettera che ho spedito alla nuova Gazzetta di Modena, in cui esprimo il mio parere sulle prossime amministrative nel mio comune, a Sestola. non so se sarà pubblicata nello spazio dedicato ai lettori, tuttavia, credo sia giusto che possiate leggerla anche voi. buona lettura.
Stefano Bonacorsi
artigiano e corrispondente da Sestola per la Gazzetta di Modena