recensioni post datate: musica nuda (29/09/2010)

qui di seguito pubblico la recensione di un concerto avvenuto un annetto fa alla Sala dei Contrari del Castello di Vignola, del duo Musica Nuda, composto da Petra Magoni alla voce e Ferruccio Spinetti al contrabbasso. l’occasione era l’anteprima dell’edizione 2009 del Poesiafestival dell’Unione Terre di Castelli. la storia di questo pezzo è tortuosa, nel senso che io andai per interesse personale  a seguire l’evento, avevo preso appunti e poi spedito la recensione alla Gazzetta di Modena per cui avevo anche scritto la presentazione (ma non era mia competenza e fu segata). lo scritto non trovò spazio e ci provai, senza troppa convinzione col Mucchio Selvaggio. probabilmente per ragioni di spazio anche loro non se ne curarono (del resto il loro ultimo disco era uscito nel 2008…). fatto sta che il pezzo non l’ho più mandato in giro, consapevole che non avrebbe trovato spazio e gli elogi sul duo, li ho tenuti per una personale classifica di fine 2009 su Jack Tempesta’s Chronicle. aperto questo nuovo spazio, quella recensione, trova un approdo qui. buona lettura.

VIGNOLA. La scelta di aprire con un anteprima musicale il Poesiafestival 2009, è stata sicuramente premiata dalla presenza di pubblico che ha esaurito i posti della Sala dei Contrari alla Rocca di Vignola, ma anche quelli di una sala superiore, allestita in previsione della forte affluenza, dove è stato proiettato, in presa diretta, il concerto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti,. L’esibizione del duo Musica nuda, all’anteprima della quinta edizione del Poesiafestival dell’Unione Terre di Castelli (Modena) è stato uno degli eventi più atipici della kermesse oltre che uno dei più attesi. Le canzoni presentate da Magoni e Spinetti (di passaggio in Italia, nell’ambito di un tour, quello di 55/21 esordio per l’etichetta Blue Note nel 2008 che li ha visti esibirsi in Europa, in particolare in Francia e Germania), pur nella semplicità degli arrangiamenti eseguiti, non hanno mancato di sorprendere ed emozionare il pubblico, per lo spessore reso nell’esecuzione dei brani. Ed ecco allora susseguirsi versioni, talvolta orecchiabili, altre volte irriconoscibili di canzoni come “Tu forse non essenzialmente tu” di Rino Gaetano, o “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, “Felicità” di Lucio Dalla, fino ad una versione accelerata (quando non hardcore) e con sfumature noise di “Bocca di Rosa” di Fabrizio de André. La disposizione a elle della Sala dei Contrari, ha permesso al duo, di giocare col pubblico, tanto che i protagonisti della serata se lo sono equamente diviso, creando così una competizione di applausi. A circa metà dell’esibizione, un piccolo intervallo poetico, gestito da Spinetti e dall’artista triestino Luca Quaia, che ha letto “Io so che ti amo” di Vinicius de Morales, ha fatto da spartiacque in un concerto straordinario per la varietà dei brani proposti e l’entusiasmo suscitato nel pubblico. E allora omaggi alle terre ospiti di Modena con “Modena park” di Ivan Graziani, classici spiritual (Joshua fit the battle of Jericho) e napoletani (Anima e core), omaggi alla canzone televisiva (un divertente “Tuca tuca”) fino alla conclusione con “Come together” dei Beatles. Generossissimi, il duo ha concesso un primo bis, con “Il cammello e il dromedario”di Virgilio Savona e “Guarda che luna” di Fred Buscagliene; poi un secondo con “La vie en rose” di Edith Piaf. Pubblico in estasi e sicuramente appagato. Tanto appagato che, chi scrive, tornando a casa, dentro un auto senza stereo e col cd autografato di fresco, aveva l’impressione, che senza quella musica, tanto semplice, quanto profonda, mancasse qualcosa. Stefano Bonacorsi

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