ogni tanto capita, anche se non è poi così grave. agli scazzi si sopravvive in fondo, il più è conviverci nel momento in cui si presentano. un pò come quando ti chiedono <> e tu, per non essere banale rispondi <>. insomma alle situazioni ti ci devi adattare, non è che puoi metterti a piangere e pensare che la sfiga ti abbia preso di mira. anche se poi, alle volte, l’impressione è un pò quella vuoi per il fatto che si avvicinano anniversari grotteschi, vuoi per il fatto che, per quanti sforzi hai compiuto, intorno a te si è creato un temporaneo vuoto, il cellulare non riceve le dovute risposte, le chat sono deserte, il tempo fuori è ostico e non hai voglia di metterti a girare da solo. ribadisco, sono cose che capitano, anzi, mi ritengo fortunato a poter affermare che non avevo ricordo di come ci si sente scazzati in un venerdì sera in cui tutti i programmi ti sono saltati e la miglior prospettiva si rivela quella di guardare il letto non tanto come appiglio dopo una notte brava, ma come luogo di… riposo. e sì che proprio adesso che scrivo di questo mio scazzo, mi sento sollevato, come se il macigno che ho sullo stomaco (e garantisco che non ho mangiato pesante) poco alla volta si sgretolasse. cosa volete mai, questo in fondo è quello che succede quando si è abitudinari, non tanto nell’avere le serate programmate del tipo venerdì-uscita-amici-birra&chiacchiere, ma nell’avere la certezza che comunque qualcosa accadrà. nel darlo per scontato ecco. e invece nulla è scontato, ragion per cui, lo scazzo, facciamocelo passare please.
Jack